Nella tradizione scolastica leggere, scrivere e far di conto erano gli apprendimenti prettamente scolastici. Questo è ampiamente superato sia dagli studi teorici che dalla realtà. Il bambino familiarizza fin da piccolissimo con immagini, suoni, giochi, materiali grafico-pittorici nonché strumenti tecnologici che lo portano a maturare capacità e competenze finalizzata all’apprendimento specifico.
Esplorare l’ambiente attraverso il movimento, poter utilizzare giocattoli o altri sussidi didattici che favoriscono la conoscenza delle dimensioni spaziali (alto, basso, destra sinistra..), accompagnare con lo sguardo il movimento della mano, concentrarsi su operazioni che richiedono abilità fini come ad esempio infilare perline sono solo alcuni spunti per comprendere quanto queste attività favoriscono la capacità di orientarsi su un foglio per disegnare e scrivere, su una pagina per poter leggere seguendo le convenzioni che, nella nostra cultura, consistono nel procedere da sinistra verso destra e dall’alto verso il basso.
La presenza di un adulto, senza soffocare l’entusiasmo e la creatività, può essere importante per orientare, a volte per incoraggiare a provare, per aiutare a capire che raggiungere l’esito (come uscire da un labirinto al primo tentativo) non è sempre la cosa più importante, per rassicurare di fronte a possibili frustrazioni.
Quando i bambini e i ragazzi sono a loro agio il gioco diventa apprendimento, e l’apprendimento un gioco.